giovedì 31 gennaio 2013

Il mistero delle etichette

Ciao a tutte! State bene? spero di si. Oggi vorrei riflettere con voi sulle etichette dei prodotti che usiamo per la nostra bellezza e che riportano gli ingredienti in ordine decrescente di quantità.
Tutto nasce dalla garbata protesta di una signora che - bontà sua - mi segue e che si è lamentata con me della estreme difficoltà di capirci qualcosa nel marasma di sigle e di nomi chimici in cui è arduo orientarsi. Il suo motto è: se mi ci trovo bene, rinuncio a giocare al piccolo chimico e lo uso e basta.
Purtroppo non è così semplice e lo capiamo subito con un esempio classico. Un nostro "nemico" storico è il silicone, che però rende il prodotto gradevolissimo da spalmare; questa piacevolezza si pagherà con un fastidioso effetto occlusivo dei pori che alla lunga può generare brufoletti e pelle asfittica. Possiamo chiudere un occhio solo se è contenuto in un crema mani, visto che il film che crea può essere addirittura protettivo dagli agenti atmosferici; ma, in ogni caso, dobbiamo essere in grado di riconoscerlo e valutare se fare o meno l'acquisto.
L'obbligo dell'etichetta è un dono dell'Unione Europea per cui non ringrazieremo mai abbastanza e non possiamo lamentarci del modo con cui sono riportati i nomi degli ingredienti: il loro nome chimico, infatti, serve a farci capire di che molecole stiamo parlando ed ad evitarle se sappiamo di avere, ad esempio, un'allergia. Quindi, care mie, armatevi di un po' di pazienza e fissate a mente almeno i fondamentali. Per aiutarvi, vi propongo una lista di "super cattivoni" da evitare per quanto possibile perchè possono davvero dare problemi di salute nel lungo periodo. Carta e penna, please!

- Parabeni: sono conservanti la cui cancerogenicità non può essere esclusa.

- Quaternium: rilasciano formaldeide, sicuramente cancerogena

- Isotiazolina: antimicotico sicuramente tossico.

- Composti che finiscono con i suffissi MEA/TEA/DEA: creano nitrati che possono avere effetto cancerogeno.

- PFD: ingrediente che si trova nelle tinte per capelli e che può dare importanti reazioni tossiche.

- Idrochinone: anche questo si trova nelle tinte per capelli e produce fenoli tossici.

- Aluminium: si trova nei deodoranti e secondo molti medici è una concausa del tumore al seno. Viene usato per la sua azione antibatterica.

Qualcuno potrebbe giustamente chiedere: ma se sono così pericolosi, perchè continuano ad usarli? Domanda da applauso a cui non c'è una risposta univoca. Per fortuna, ormai vanno a scomparire perchè le industrie stanno capendo che un consumatore informato è più difficile da fregare. Sicuramente sono sostanze molto economiche e facilmente reperibili, il che si traduce in cosmetici più a buon mercato e con una gamma più vasta. Ma è anche vero che esistono sostanze con gli stessi effetti non costosissimi, quindi secondo me il motivo di fondo è un altro (lasciando perdere la pigrizia mentale dei formulatori, che mi pare un po' troppo): all'epoca avranno comprato scorte da paura che ora devono smaltire, e infatti ogni tanto si vedono prodotti ben noti con la scritta "nuova formula". Be', avranno finalmente finito gli ingredienti pessimi che avevano sul groppone.
Comunque sia, il potere è nostro: chiediamo sempre il meglio per noi, lo meritiamo. Il consumatore può fare tantissimo, non dimentichiamolo mai.
Occhio e a presto
La Fragola Matta

mercoledì 16 gennaio 2013

Maglie... della salute!!

Ciao a tutte! Non finirò mai di ringraziarvi delle vostre continue segnalazioni di cose strane che la pubblicità cerca di propinarci come oro colato. Oggi, ad esempio, voglio riportarvi uno strano articoletto che mi ha fatto notare una carissima amica su cui vale la pena di riflettere un po'.
L'articolo magnifica le vitrù di una maglia prodotta da una nota casa di intimo che, con una "tecnica innovativa e brevettata" incorpora al tessuto microsfere di aloe e vitamina E che produrrebbero un effetto antietà e antiossidante paragonabile a quello di una crema.
Sentite anche voi odore di fregatura? Brave.
Non metto in dubbio che tali maglie siano molto confortevoli e morbide. Ma affermare che possano affiancarsi a creme idratanti specifiche ed avere un effetto sovrapponibile ad esse è veramente una bufala. E vediamo perchè.
La pelle è l'organo più esteso del corpo umano. E' una potente barriera contro tutti i tipi di invasione di agenti patogeni e, in generale, pericolosi, provenienti dall'esterno. Se sana e in buono stato di salute, è praticamente invincibile. I suoi strati esterni proteggono il derma profondo, che si rigenera continuamente, grazie alla cheratina, un aminoacido che occupa parte del citoplasma delle cellule e le rende più "dure" e meno permeabili.
Far penetrare qualcosa all'interno della barriera esterna della pelle è un'impresa vera e propria. I cerotti trans-dermici ci riescono perchè di solito contengono molecole piccolissime, che riescono a passare tra gli interstizi delle cellule. Lo stesso succede con le creme, che non a caso vanno massaggiate a lungo per favorirne l'assorbimento; solo così le molecole grosse delle creme si "rompono" e possono passare tra le cellule.
Ora, io non credo proprio che una maglia che sta solo a contatto della pelle possa fare la stessa cosa. Innanzitutto, perchè sia le molecole di aloe che quelle della vitamina E (ma in generale di tutte le vitamine) sono belle grosse, piene di acqua e zuccheri; e poi perchè, se davvero potessero passare la barriera della pelle, andrebbero vendute in farmacia in quanto l'aloe può essere un forte allergizzante e la vitamina E in sovradosaggio (tutto il giorno ad assorbirla in forma concentrata, per più giorni consecutivi, può dare sovradosaggio) può dare importanti fenomeni di tossicità (come tutte le vitamine).
Se poi vogliamo essere viperette, possiamo anche pensare che, per evitare questi rischi, le suddette sostanze siano presenti nelle solite dosi omeopatiche; e allora si ricade nel caso della publicità ingannevole, buona per i gonzi, e noi non lo siamo. Infine, fatemi dire una cosa: queste maglie sono di microfibra. Hanno voglia a dire che è traspirante, è pur sempre sintetica, e chi tiene al proprio benessere sa benissimo che a contatto diretto con la pelle deve andare solo cotone, lino, canapa, fibre naturali, insomma.
A conti fatti, se per caso vi vogliono propinare 'sti miracoli della maglieria, dite no grazie e passate oltre. Meritate di meglio.
Occhio e a presto
La Fragola Matta

giovedì 3 gennaio 2013

Buon anno!

Ciao a tutte e buon anno!! Perdonate la latitanza, ma è stato un periodo bello incasinato che mi ha lasciata con pochissimo tempo, e invece voi meritate la mia piena attenzione.
Innanzituto, grazie di avermi seguito anche quest'anno. Mi auguro - e vi auguro - che anche il prossimo sia pieno di cose belle e cercheremo di trascorrerlo al meglio possibile, scansando le mille insidie che, potete giurarci, cercheranno di renderci il cammino un po' più impervio. Ma ce la faremo!!
Come avete passato capodanno? Ad un mega veglione truccatissime? Se si, spero che vi siate ricordate di struccarvi bene prima di andare a nanna, nonostante la stanchezza. La nostra pelle merita il meglio!
Una mia amica ha avuto in regalo uno shampoo a secco e, prima di usarlo, nella sua infinita fiducia in me, mi ha chiesto lumi. Quello che ho detto a lei lo dico anche a voi, magari a qualcuna serve.
Cominciamo col mio parere personale: a me lo shampoo a secco non piace proprio. E' un rimedio di emergenza che mi sa di malattia, tipo quando uno sta bloccato a letto e non può lavarsi. Ecco, in questi casi è utile. Per il resto, mi lascia perplessa. La composizione di uno shampoo a secco prevede alcune sostanze che si legano allo sporco e formano un composto a scaglie che poi deve essere accuratamente spazzolato via. Vi ricorda qualcosa? Brave, il borotalco o la farina di cui abbiamo già parlato. Che però costano molto meno. Il problema è lo stesso: può essere difficile togliere tutti i residui di shampoo, peggiorando così la situazione, e non viene lavato il cuoio capelluto, la cui pulizia è essenziale per la salute dei capelli. Quindi: va bene per "rinfrescare" la frangia se vi sembra che ne abbia bisogno, ma per il resto è inutile se non dannoso perchè non spinge a lavare la testa, che invece ne ha bisogno. La frequenza dello shampoo può variare da persona a persona ma non dovrebbe mai superare i tre giorni, anche se i capelli vi sembrano ancora puliti, perchè il grasso prodotto naturalemnte dal cuoio capelluto tende ad accumularsi e a soffocare i bulbi piliferi, con il conseguente indebolimento dei fusti. E loshampoo dovrebbe essere sempre un po' diluito, specie se è di quelli professionali che si comprano dal parrucchiere, che sono sempre belli concentrati. Meglio "lavorarlo" a lungo sui capelli, il massaggio che fate attiva la circolazione e ossigena i bulbi. Sono loro la materia più preziosa per il benessere dei nostri capelli perchè sono la parte vitale che li rigenera; se loro stanno bene, anche i fusti saranno pieni di vitalità, amenochè non li strapazziate con troppe tinture, permanenti e stirature. E - ma lo sapete già - il miglior benessere nasce dall'interno con il giusto stile di vita.
Spero che questa piccola digressione vi sia stata utile.
Occhio e a presto
La Fragola Matta